La Festa Grande - Comune di San Giorgio Albanese
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La Festa Grande
Il mattino seguente, giorno della festa, la gente è risvegliata dagli scoppi dei fuochi pirotecnici e il suono delle campane a festa che annunciano l’inizio della Liturgia. Tra le bancarelle di Via Roma e gli auguri ai tanti Giorgio, la gente si dirige in Chiesa e tutti si preparano all’avvio della processione che viene preceduta da un grande stendardo tenuto in mano con maestria da alcuni preposti. L’effige del santo esce dalla Chiesa e tra il suono delle campane, i fuochi pirotecnici e le bande musicali, l’atmosfera si fa carica di emozioni. La processione ha inizio e i balconi delle case si presentano rivestiti di maestose coperte, messe lì a salutare in modo regale il passante tanto illustre. Finita la processione tutti si recano nelle case per festeggiare questo giorno con un pranzo solenne e tra i brindisi fatti in onore dei Giorgio, si giunge alla sera, che trascorre lieta, passeggiando e salutando gli amici di sempre e quelli che per l’occasione della festività sono rientrati in paese.
I primi giorni del mese di maggio sono dedicati ai preparativi della festa e madhe (festa grande): il corso principale si riempie di luci, le bande musicali affilano le loro opere e la gente commenta la scelta dei cantanti. Il sabato precedente la seconda domenica di maggio riaprono i festeggiamenti e una delle bende musicali, compiendo il giro notturno, indica il percorso che sarà della processione del giorno dopo, mentre in piazza un gruppo musicale allieta i numerosi presenti. La mattina seguente, giorno della festa e madhe, tutti vanno in Chiesa ad attendere l’avvio della processione che per l’occasione è organizzata in modo solenne. La statua di san Giorgio ripercorre le vie del paese e viene accolta dalla gente che offre confetti e doni pregiati, come le donne anziane, che lasciano al santo il loro costume arbëresh in segno di protezione e di misericordia. La sera, la gente accorre anche dai paesi vicini e tutti attendono di ascoltare il concerto di un cantante o di un gruppo famoso e di vedere i grandi fuochi pirotecnici. Nel frattempo tutti si accalcano tra le bancarelle di Via Roma salutando i conoscenti e intrattenendosi con gli amici davanti ad un bicchier di vino.
Con la terza domenica di maggio, giorno dell’ottava, si concludono i festeggiamenti. La sera precedente una delle due bande aveva fatto il grande concerto e di sera la segue l’altra. Il giorno trascorre come i precedenti con la processione, i fuochi pirotecnici, le bande musicali.
Il successivo lunedì verso le cinque di sera tutti si ritrovano in Chiesa, dove tra l’emozione di molti la statua viene riposta nella sua cappella. Il parroco a fine celebrazioni fa il resoconto della festa e tutti ne commentano i risultati. Più tardi, accompagnati dalle marcette festose delle bande musicali, come fu la sera del ventidue di aprile, tutti si recano in piazza perché è giunto il momento della riffa dei galli, che i devoti al santo hanno offerto in segno di riconoscenza e di protezione. Molti dei presenti si preparano per fare le offerte e si organizzano in gruppi per accaparrarsi uno dei galli, per poi gustarlo in una serata da trascorrere in allegra compagnia.
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