Variboba - La vita
Giulio Variboba nacque a San Giorgio Albanese nel 1724 e, figlio di sacerdote, in giovane età fu avviato dalla famiglia agli studi ecclesiastici secondo il rito bizantino presso il Collegio Corsini di San Benedetto Ullano, da poco istituito. Terminata la formazione e ordinato sacerdote, in pochi anni, divenne Rettore del Collegio ma, a causa dell’anzianità del padre, arciprete a San Giorgio, ben presto tornò in famiglia, assumendo la funzione di parroco. Per la sua opera catechetica scoprì l’utilità dei canti in lingua arbëreshe perchè più facilmente comprensibili dal popolo, e così, cominciando dal ricordo della nascita di Gesù, si ritrovò a scriverne in diverse occasioni, fino a dare inizio alla composizione della sua opera Gjella e Shën Mërisë Virgjër (La vita della Vergine Maria).
Negli anni della sua attività sacerdotale a San Giorgio, colse in lui una nuova esigenza: il bisogno di passare assieme alla sua comunità dal rito greco a quello latino, poiché riteneva che il Rito Greco fosse ormai governato dalla confusione. Ma, sebbene
Nel suo esilio Variboba dimorò prima a Napoli e poi a Roma, da dove infinite volte chiese la revoca dell’esilio, senza mai ottenerla, e dove, forse, ottenne la possibilità di celebrare secondo il rito latino. A Roma concluse e diede alle stampe il suo poemetto e mentre pregava nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, si spense il 31 dicembre 1788.
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